Agricoltura 4.0: un mercato che vale 540 milioni di euro

Agricoltura 4.0: un mercato che vale 540 milioni di euro

Dati interessanti sull’attuale panorama nazionale dell’Agricoltura 4.0 dall’Osservatorio Smart Agrifood.

Presentata nel corso del convegno online Smart Agrifood: condivisione e informazione, gli ingredienti per l’innovazione, una ricerca realizzata dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano* e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, fornisce dati interessanti sull’attuale panorama nazionale dell’Agricoltura 4.0.  

Dai dati pubblicati emerge chiaramente che il mercato dell’Agricoltura 4.0 è ripartito.

Dai dati pubblicati emerge chiaramente che, nonostante l’emergenza Covid19 abbia messo sotto forte stress il settore agroalimentare italiano diminuendo la disponibilità di manodopera, aumentando la pressione sulla logistica distributiva, riducendo le vendite nel canale Ho.Re.Ca e la fiducia dei consumatori, dopo un primo rallentamento il mercato dell’Agricoltura 4.0 è ripartito di slancio nella seconda parte dell’anno, raggiungendo un valore di 540 milioni di euro nel 2020 (circa il 4% del mercato globale) e registrando una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, in linea con l’andamento pre-pandemia.

I produttori di macchine agricole sono il traino del mercato Agricoltura 4.0 in Italia.

Il mercato italiano dell’Agricoltura 4.0 è trainato dai produttori di macchine agricole e ausiliari, responsabili del 73% del fatturato, seguiti dai fornitori di soluzioni IT e tecnologie avanzate (in particolare Internet of Things) con una quota del 17%.

Le soluzioni che attirano più investimenti sono quelle per il monitoraggio e il controllo di mezzi e attrezzature agricole (36% del mercato) e i macchinari connessi (30%).

Nei software gestionali si concentra il 13% della spesa, i sistemi per il monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni coprono l’8%, il 5% è rappresentato da sistemi di supporto alle decisioni, il 4% da soluzioni per la mappatura di coltivazioni e terreni, il 2% da robot per le attività in campo.

Nel 2020 erano 538 le soluzioni di Agricoltura 4.0 disponibili per il settore agricolo in Italia, oltre 100 in più rispetto al 2019.

Delle soluzioni 4.0 dedicate alle coltivazioni in campo aperto,

  • il 79% è pensato per aiutare le aziende agricole nella fase di coltivazione,
  • il 45% durante la semina,
  • il 35% nella raccolta e il
  • 6% nella fase di pianificazione.

Le più numerose sono le soluzioni utilizzabili in diversi settori (61%), mentre fra gli strumenti applicabili a specifici comparti prevalgono quelli per

  • l’ortofrutticolo (17%),
  • il vitivinicolo (17%)
  • il cerealicolo (16%).

Le tecnologie su cui si concentrano le soluzioni sono prevalentemente:

  • Data & Analytics (73%),
  • piattaforme e software di elaborazione (68%)
  • Internet of Things (54%, +4%)
  • Device di ultima generazione (46%)
  • Mobilità e geolocalizzazione (38%)
  • Veicoli e attrezzature connesse (25%
  • Cloud (19%, +10%)
  • Artificial Intelligence & Machine Learning (12%).

La maggior parte di questi strumenti è impiegata nella mappatura e monitoraggio da remoto dei terreni (41%), nell’analisi dei fattori ambientali e dei terreni (33%), nel monitoraggio di macchine e attrezzature (23%) e nel water management (19%).

Il 60% delle aziende agricole utilizza almeno una soluzione digitale, e il 38% ne impiega due o più, ma solo il 3-4% della superficie agricola è coltivata con strumenti 4.0, segno che il mercato deve ancora esprimere larga parte del suo potenziale.

La tracciabilità alimentare è uno degli ambiti in cui le aziende stanno maggiormente utilizzando il digitale (89% del campione), che genera i maggiori benefici per il settore e in cima alle preferenze di investimento. Sono 157 le soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare offerte da 125 aziende, equamente divise fra strumenti tradizionali (come i gestionali o i software verticali fortemente specifici per la rintracciabilità dei lotti) e innovativi.

Avanzano le tecnologie per la raccolta, la valorizzazione e la condivisione dei dati lungo la filiera, come le

  • soluzioni Mobile (+65% rispetto al 2019),
  • l’analisi avanzata dei dati (+57%)
  • le piattaforme di elaborazione (+60%).
Continua la crescita della Blockchain, presente nel 18% delle soluzioni di tracciabilità (+59%), anche se con un ritmo più lento rispetto al 2019.

L’agroalimentare è il terzo settore per numero di progetti pilota e operativi di Blockchain a livello internazionale, avviati dalle imprese per ragioni commerciali, migliorare l’efficienza della supply chain e per una maggiore sostenibilità ambientale o sociale.

L’87% delle imprese analizzate dall’Osservatorio applica o sperimenta almeno una tecnologia digitale

Oltre alle aziende agricole, anche le imprese della trasformazione alimentare sono aperte all’innovazione e alla sperimentazione di soluzioni 4.0, anche se ancora spesso legate a tecnologie di base. L’87% delle 135 imprese analizzate dall’Osservatorio applica o sperimenta almeno una tecnologia digitale, principalmente nei processi distributivi e produttivi, fra le quali spiccano i software di gestione dei fornitori e del magazzino (75%) e i dispositivi portatili (57%).

Non mancano, però, realtà che si concentrano su tecnologie più innovative: soprattutto Data Analytics (il 19% le applica, il 9% le sperimenta), Cloud (18% e 10%), IoT (16% e 10%), Advanced Automation (13% e 3%) e Blockchain (2% e 6%). Le aziende utilizzano le soluzioni digitali principalmente per rendere più efficienti i processi produttivi (52%), ridurre la distanza col consumatore (47%) e migliorare la gestione logistica e la tracciabilità (45%).

L’85% del campione intende investire in strumenti 4.0 entro i prossimi tre anni, soprattutto in soluzioni Mobile (54%), software gestionali per fornitori e magazzino (43%), Data Analytics (33%) e Blockchain (18%).

L’agroalimentare si conferma il terzo settore per numero di progetti di Blockchain a livello internazionale

Dato pari al 7% delle 1.242 iniziative mappate, anche se solo il 31% sono progetti pilota e appena l’8% sono iniziative realmente operative, contro il 61% di annunci.

Le imprese sperimentano la Blockchain per ragioni commerciali e di marketing (nel 61% dei casi), per migliorare l’efficienza della supply chain (45%) e per una maggiore sostenibilità ambientale e sociale (24%).

I produttori di materia prima sono coinvolti nell’81% dei progetti, ma ne sono promotori solo nel 3% dei casi, mentre il 23% è avviato da imprese della distribuzione e il 20% da aziende della trasformazione.


Le soluzioni digitali si stanno dunque facendo rapidamente largo nella filiera alimentare,

dove non mancano soluzioni abilitate da tecnologie che migliorano la raccolta, la valorizzazione e la condivisione dei dati, ma accanto alle tecnologie più innovative come IoT, Mobile e Advanced Analytics, rimane importante il peso delle soluzioni “tradizionali”, come i software gestionali e quelli cosiddetti verticali, che non sempre assumono una prospettiva di filiera.


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